I Gruppi elettrogeni possono essere utilizzati sia per l’alimentazione ordinaria, cioè quando non è possibile usufruire della rete pubblica – durante concerti, fiere, spettacoli all’aria aperta, cantieri; sia in condizioni di emergenza, quindi per la produzione di energia ausiliaria, di riserva o di sicurezza.

In alcuni casi specifici è obbligatorio richiedere il CPI – Certificato Prevenzione Incendi.

Certificato Prevenzione Incendi: cos’è e quando richiederlo?

Il CPI è un certificato che attesta il rispetto delle normative in ambito prevenzione incendi.
Va richiesto nel caso di utilizzo di Gruppi elettrogeni con potenza superiore a 25 kW; è rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, a seguito del parere di conformità, se non emergono impedimenti.
Parere di conformità e CPI devono essere richiesti ogni volta che sono apportate modifiche strutturali o impiantistiche, che modificano i sistemi di protezione antincendio.

Cosa sono i Gruppi elettrogeni?

I Gruppi elettrogeni sono sistemi composti da un motore a combustione interna e da un generatore elettrico.
Servono per l’alimentazione di impianti elettrici o parti di impianto – permanenti o temporanei – e possono essere collegati o meno alla rete pubblica.
Possono essere ad installazione fissa, mobili o trasportabili.

Gruppi elettrogeni: tipologie esistenti

gruppi elettrogeni certificato prevenzione incendiEsistono diverse tipologie di Gruppi elettrogeni, distinte in base a:

  • Collegamento con la rete: in alternativa, in parallelo, in isola, in funzionamento misto
  • Mobilità: trasportabili, carrellati, fissi.
  • Motore endotermico associato: motori a scoppio, alimentati a gasolio, turbine a gas.
  • Tipo di generatore: sincrono, asincrono, dinamo.

Inoltre, possono essere utilizzati per due tipi di alimentazione diversi. Vediamo quali sono:

Alimentazione per i servizi di sicurezza

Sono utilizzati quando è necessario alimentare parti di impianto affinché si possa garantire la continuità di funzionamento per la sicurezza delle persone.

I Gruppi elettrogeni utilizzati per i servizi di sicurezza devono possedere i seguenti requisiti:

  • L’alimentazione deve essere fornita per una durata sufficiente al tipo di servizio offerto.
  • L’avviamento, anche se automatico, necessita di diversi secondi e per essere utilizzato ai fini dei servizi per la sicurezza deve esservi un’interruzione media – tra 0,5 e 15 secondi – o lunga – superiore a 15 secondi – dell’alimentazione.
  • Deve essere installato a posa fissa.
  • Deve alimentare solo i servizi di sicurezza. In alcuni casi è possibile l’utilizzo anche per riserva ma a condizione che sia garantita la potenza per il servizi di sicurezza.

Alimentazione di riserva

Sono utilizzati per fornire l’alimentazione agli utilizzatori o a parti dell’impianto per motivi diversi dalla sicurezza delle persone.
Non vi è necessità di sottostare a normative né per il tipo di intervento né per la continuità di servizio.

Autorizzazione Gruppi elettrogeni: quando va richiesta?

L’utilizzo di Gruppi elettrogeni deve essere comunicato anche alla società distributrice di energia elettrica della zona.
In alcuni casi è necessario richiedere all’Ufficio Tecnico della Finanza una licenza d’esercizio per la produzione di energia elettrica.
Nel caso di Gruppi elettrogeni di emergenza la denuncia va fatta solo per potenze superiori a 200 kW.
La denuncia Gruppi elettrogeni non va fatta se questi sono utilizzati dalle Forze Armate dello Stato e dai Gruppi assimilati; se l’energia elettrica è impiegata per aeromobili, autoveicoli, navi o come materia prima nei processi industriali elettrochimici, elettrometallurgici ed elettrosiderurgici.

Gruppi elettrogeni e inquinamento atmosferico: ecco cosa comunicare

inquinamento gruppi elettrogeni recupero acciseI Gruppi elettrogeni con il processo di combustione scaricano sostanze inquinanti che sono emesse in atmosfera.

Per questo motivo è necessario avvertire la Provincia prima di procedere con la messa in esercizio.

Per i Gruppi elettrogeni di emergenza o in servizio ordinario, alimentati a metano biologico, fonti rinnovabili a emissioni zero, gasolio e benzina di potenza termica fino a 1 MW, a metano o GPL di potenza termica fino a 3 MW è sufficiente una comunicazione alla Provincia.
Per gli altri casi di funzionamento in servizio ordinario bisogna, invece, richiedere l’autorizzazione per installazione e emissione in atmosfera di sostanze inquinanti.

Alla domanda di autorizzazione, tra i vari documenti, bisogna allegare una perizia giurata che attesta la qualità e la quantità delle emissioni inquinanti; inoltre, nella relazione bisogna indicare le tecnologie utilizzate per prevenire l’inquinamento.

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