Soluzioni di trasporto green e modalità di recupero delle accise sul gasolio consumato.

Un cambiamento culturale nella mobilità e nel settore dei trasporti per una società a zero emissioni. È questo il sogno europeo sostenuto dagli Stati membri i quali spingono le aziende ad adottare soluzioni di trasporto green e a rinnovare il parco circolante. Scopriamo quanto incide il trasporto su strada sulla qualità dell’aria e attraverso quali interventi è possibile migliorare il proprio business e i propri guadagni.

Ambiente e trasporto su strada: miglioriamo la qualità dell’aria europea

L’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) sostiene che il trasporto di merci su strada è tra le maggiori fonti di inquinamento dell’aria europea. Si tratta di una tesi che l’ente sostiene con numerose pubblicazioni fatte nel corso del 2019, frutto di ricerche svolte con l’ausilio degli indicatori TERM (Transport and Environment Reporting Mechanism).

Secondo i dati esposti dall’EEA le emissioni nocive del trasporto su strada pesano per circa l’82% sull’inquinamento atmosferico europeo. Un dato che continua a registrare solo aumenti, specie negli ultimi tre anni per i quali si rileva una crescita costante con circa 3 tonnellate di CO2 all’anno.

Il trasporto su strada grava anche sull’inquinamento acustico; mezzi pesanti (camion, tir, ma anche auto circolanti in Italia) rendono ben 17 città italiane tra le 30 più inquinate d’Europa.

Al fine di migliorare la qualità dell’aria e di ridurre le emissioni di gas serra e di sostanze nocive nell’atmosfera, gli Stati Europei stanno adottando diverse misure, tra le quali restrizioni e incentivi. Saranno confermate le agevolazioni sulle accise, seppur con la limitazione circa la categoria dei mezzi, vengono previsti incentivi per l’acquisto di veicoli sostenibili e suggerite modalità di trasporto green ed eco compatibili.

Trasporto intermodale e combinato all’insegna del green transport

Green transport è una definizione che negli ultimi tempi viene spesso utilizzata per indicare una tipologia di trasporto all’insegna del rispetto per l’ambiente. Il trasporto intermodale, assieme a quello combinato, è una delle modalità green scelte da chi vuole lavorare potenziando il proprio business senza danneggiare l’eco-sistema.

Di cosa si tratta? Il trasporto intermodale consiste nell’utilizzo di almeno due modalità diverse di mezzi di trasporto senza variare l’entità del carico trasportato. Si sceglie di adottare soluzioni di trasporto alternative a quelle del trasporto su strada, attraverso la rete ferroviaria o le vie navigabili e con l’ausilio di contenitori adatti, quali: container, casse mobili o semirimorchi.

Con il trasporto combinato la soluzione intermodale lascia un margine maggiore ai mezzi di trasporto più sostenibili. Cosa significa? Che la parte principale del tragitto viene fatta su rotaie o via mare, lasciando solo i percorsi più brevi al trasporto su strada, ossia quelli in fase di partenza e di arrivo alla destinazione finale.

La merce, caricata nell’apposito contenitore, viene trasportata su strada dal punto di partenza fino al terminal ferroviario o marittimo. Qui il rimorchio viene sistemato a bordo con l’ausilio di apparecchiature fisse e dunque caricato sul treno o sulla nave. Giunti al terminal di arrivo il contenitore, spostato a trazione, viene posto in uscita e preparato per concludere il viaggio percorrendo la parte finale su strada fino al luogo di destinazione.

Chi sceglie di adottare soluzioni intermodali è spinto spesso dalla necessità di dover trasportare grosse quantità, a ciò si aggiunge però anche il vantaggio di evitare le seccature legate alla circolazione stradale – traffico, ingorghi, restrizioni e divieti – e quello di aumentare la brand reputation aziendale. Chi opta per il trasporto intermodale e combinato sceglie di agire nel rispetto dell’ambiente e dunque viene premiato dai consumatori attenti al tema della sostenibilità.

Trasporto su strada e accise: recupera i consumi dell’ultimo trimestre 2019

Nel 2020 le aziende di trasporto impegnate nella distribuzione delle merci dovranno continuare a fare i conti con gli aumenti del costo del carburante, i quali vengono sempre più confermati al fine di disincentivare l’uso di benzina, diesel e altri carburanti nocivi. Non cambia invece, almeno per ora, l’agevolazione prevista per le accise versate per il gasolio consumato.
Le aziende impegnate per conto proprio o per conto terzi nel trasporto merci su strada possono richiedere il rimborso delle accise versate.

recupero accise gasolio risparmio aziendaleLe spese di carburante sostenute nell’ultimo trimestre del 2019 – dal 1° ottobre al 31 dicembre – possono essere recuperate inviando la domanda di rimborso entro il 31 gennaio 2020.

L’Agenzia delle Dogane ricorda che bisogna allegare la fattura dell’acquisto, indicare la targa del veicolo nella fattura elettronica e utilizzare il codice tributo 6740 per la compensazione con F24.

Se vuoi scoprire cosa fare e come procedere per non perdere l’opportunità di recuperare circa 0,21€ per ogni litro di gasolio consumato consulta la nostra pagina online dedicata al servizio o compila il form.

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