Nel 2010 è stata pubblicata la legge 120 la quale presentava, tra le varie disposizioni, quella inerente la targa personale.

Bisogna ben chiarire che si tratta di targa “personale” non di targa personalizzata”, presente quest’ultima, ad esempio, negli USA, in alcuni paesi europei, etc.

rimborso accise gasolio consumato

Per targa personalizzata si intende una targa diversificata dalle altre ad esempio per grafica, che evidenzia caratteristiche e peculiarità specifiche, con numeri e lettere scelte dall’intestatario.

In Austria, ad esempio, si può scegliere una parola di massimo 5 lettere, basta che non richiami partiti politici o che si tenti di fare propaganda politica. Il costo di circa 200,00 euro è a favore di un fondo per il miglioramento della sicurezza stradale.

In realtà in Italia vi sarebbe la targa personalizzata – Dlgs 9/2002 – ma non è mai stata abrogata la norma attuativa, per scarsità di interesse e per difficoltà pratiche.

Con targa personale ci si riferisce, invece, ad una targa associata alla persona, quindi all’intestatario, non più al veicolo, con numeri e lettere scelti casualmente all’atto della consegna da parte degli Uffici della Motorizzazione Civile.

Non sarà più legata, quindi, alla vita del mezzo, con l’obbligo di registrare nuovi dati su essa, ma all’intestatario. Inoltre, non andrebbe più richiesta ad ogni nuova immatricolazione, ma trasferita dall’auto precedentemente posseduta, alla nuova, semplicemente staccandola dalla vecchia auto e attaccandola alla nuova.

Questa operazione vale anche per mezzi con contratto di leasing.

La targa personale non può essere abbinata contemporaneamente a più di un veicolo; in caso di passaggio di proprietà, esportazione all’estero, cessazione o sospensione, la targa resta all’intestatario originale.

In caso di utilizzo provvisorio di un altro veicolo, per più di 30 giorni, la targa resta comunque all’intestatario, tranne nei casi di comodato d’uso e noleggio senza conducente.

In caso di acquisto di un’auto usata, invece, si dovrebbe montare la targa di cui si è già in possesso, oppure richiederne un’altra. Se si possiedono più veicoli dello stesso tipo, invece, si dovranno richiedere altrettante targhe, come del resto accade già oggi.

Il passaggio di targa sarà possibile solo su veicoli di stessa categoria, quindi, motoveicolo con motoveicolo, autoveicolo con autoveicolo, rimorchio con rimorchio.

In Austria, ad esempio, la stessa targa può essere utilizzata per più veicoli posseduti e regolarmente registrati. L’agenzia assicurativa ne guadagna nella circolazione di meno autoveicoli che possono causare, in strada, eventuali sinistri.

La targa personale ha una scadenza fissata a 15 anni, dopo bisogna obbligatoriamente richiederne una nuova.

Vantaggi e svantaggi della targa personale

La norma sulla targa personale fù introdotta nella riforma del Codice della Strada, legge 120/2010, aggiungendo all’articolo 100 il comma 3-bis.

Ma da allora il DPR, necessario ad emanare la norma come regolamento attuativo, non è stato emesso.

Il motivo della mancata attuazione si fa collegare al fatto che si nutrissero dubbi sui reali benefici che avrebbe potuto apportare, visto il costo esiguo di risparmio e le lungaggini burocratiche a fronte della richiesta di nuova targa, rinnovo, sostituzione, comunicazione dati con associazione e registrazione targa/persona.

Danilo Toninelli, Ministro delle Infrastrutture, ha riportato alla luce questa norma e pare voglia farla entrare in vigore.

Il vantaggio dell’introduzione di questa norma, qualora fosse concretamente approvata, sarebbe legato alla portabilità della targa che, a quanto pare, genererebbe una riduzione di costi e tempo – condizioni riesaminate, quindi – sia a favore del conducente sia a favore dello Stato, in questo caso in termini di impatto ambientale, in quanto vi sarebbero meno targhe da produrre e stampare.

Affinchè la previsione sia effettivamente operativa bisognerà attendere l’applicazione entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge di un regolamento che disciplini le procedure di annotazione al PRA; inoltre, ulteriori 6 mesi, dall’adozione di questo regolamento.

In Europa al momento sono solo 4 i paesi in cui è presente la targa personale e sono Belgio, Slovacchia, Austria e Svizzera.

La targa personale dovrebbe anche riuscire ad evitare casi di frode, specie in materia di targa estera. Infatti, gli abusi in merito sarebbero sicuramente inferiori – se non nulli – considerando che non sarà più possibile circolare con una targa estera se la targa sarà personale.

Targa personale e flotte aziendali: come gestirla?

Dalla targa di un veicolo si può risalire a molte informazioni, come scadenza assicurazione e revisione, pagamenti del bollo e alcune caratteristiche del veicolo stesso, oltre al nome dell’ intestatario.

La gestione della targa personale non sarebbe sicuramente semplice, specie nel caso delle flotte aziendali, in quanto le imprese che noleggiano mezzi ne immettono e dismettono continuamente.

Il noleggio di solito viene scelto per evitare la gestione operativa e burocratica del proprio parco auto, oltre ad una semplificazione delle strutture organizzative e una pianificazione dei costi da sostenere. Ma anche l’utilizzo di veicoli di proprietà, molto probabilmente, farebbe sorgere non pochi fastidi burocratici e pratici: spostare la targa da un veicolo all’altro o il dover comunicare i dati da associare ogni volta alla targa da dover applicare ad un veicolo nuovo o ad uno da dover sostituire; inoltre, ricordarsi ogni volta di dover restituire alla motorizzazione la targa non più in uso, onde evitare l’insorgere di problemi in caso di eventuale smarrimento o furto.

Ancora troppo presto per sapere cosa sarebbe indicato nella targa personale rispetto a quella attuale, associata al veicolo, quindi cosa effettivamente sarebbe visibile all’atto di una ricerca tramite il numero di targa.

La cosa importante è comunque ricordare che, per ottenere il rimborso delle accise sul gasolio, i soggetti aventi diritto, come gli autotrasportatori, devono obbligatoriamente far inserire il numero della targa del veicolo rifornito nella fattura, emessa dai gestori di impianti di distribuzione. Tale informazione è indispensabile per verificare il reale beneficio fiscale e l’agevolazione a cui si ha diritto.
Probabilmente si potrebbero avere dei cambiamenti in merito anche alla questione legata al recupero dell’accisa sul gasolio consumato, ma per pronunciarci dobbiamo attendere approfondimenti sulla norma da parte del Ministro.

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